L’aria è l’elemento base per ogni vivente.
Ogni giorno i polmoni filtrano 15 Kg d’aria atmosferica (2,5 Kg d’acqua e 1,5 di alimenti).
L’imperatore Carlo VI proibì i gas maleodoranti già nel 1380.
Con l’avvento industriale l’atmosfera subiva un inquinamento sempre maggiore.
Il consiglio d’Europa ha definito per ARIA INQUINATA:
"L’aria è inquinata, quando la presenza di una sostanza estranea, o una variazione nella proporzione dei suoi componenti, sono tali per cui possono derivarne effetti e disturbi riconosciuti pregiudizievoli alla luce delle attuali conoscenze atmosferiche scientifiche".
Queste sono le potenziali fonti di origine delle sostanze estranee che provocano l’inquinamento atmosferico:
1. Processi industriali
2. Combustioni domestiche ed industriali
3. Veicoli a motore
Le maggiori sostanze inquinanti dell’atmosfera:
Anidride solforosa, biossido di carbonio, monossido di carbonio, ossidi di azoto, idrocarburi gassosi liberati dopo una combustione, particolato…
ANIDRIDE SOLFOROSA:è una dei più comuni nell’aria, deriva dalla combustione di carboni ed oli minerali che sono utilizzati nella produzione di energia, nell’industria e nel riscaldamento domestico, e possono mantenere zolfo in una proporzione fino al 5 %. Questa (SO2) può in particolari condizioni ambientali reagire e trasformarsi in SO3 (anidride solforica), che serve poi con successive reazioni a provocare il fenomeno dello SMOG (smoke = fumo, fog = nebbia). (Vedi PIOGGE ACIDE)
ANIDRIDE CARBONICA: proviene dalla combustione di composti organici; è in costante aumento nell’atmosfera. L’elevata concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera, che è aumentata del 15% dall’inizio del secolo, e sta continuamente aumentando a causa delle combustioni (traffico veicolare, impianti di riscaldamento, industrie…) può portare a squilibri notevoli in tutta la biosfera (surriscaldamento dell’atmosfera terrestre: vedi L’EFFETTO SERRA).
MONOSSIDO DI CARBONIO, IDROCARBURI E GLI OSSIDI DI AZOTO: Le loro fonti principali sono i gas di scarico.
OZONO: composto triatomico dell’ossigeno che a livello della superficie provoca disturbi come nausea, cefalee, difficoltà respiratorie specialmente negli anziani; mentre nell’alta atmosfera funge da barriera protettiva per i raggi ultravioletti.
PARTICOLATO: Sono le polveri sottili in sospensione (PM 2.5 – PM 10) che comprendono i metalli pesanti, gli idrocarburi e i composti carboniosi.
Per meglio capire le circostanze dell’inquinamento occorrono anche informazioni climatiche della zona in esame, perché la diffusione d’impurità è regolata dai cambiamenti di vento e della temperatura esistenti nella cappa d’aria giacente sull’agglomerato urbano.